sabato 10 novembre 2012

ARTICOLO SU CULTURA COMMESTIBILE di Angela Rosi

I giardini di Monica
Spicciani presenta le sue ultimo opere nel suo studio
di Angela Rosi
angelarosi18@gmail.com

Lo scorso 20 ottobre l’artista Monica Spicciani ha presentato, presso il suo studio, Raccolta Differenziata; in mostra il suo percorso artistico dal 2009 al 2012 con Donne in pezzi 2009-2012, Animali colorati 2012, Esternazioni 2012. Giardino d’infanzia, Giardino d’infanzia ai Caraibi, Giardino d’infanzia a New York sono le ultimissime opere. Il giardino d’infanzia è un luogo dove si avverte il bisogno irrefrenabile di esprimere il nostro mondo interiore. Dietro queste belle tele c’è la piccola Monica nascosta dietro una siepe, c’è il suo amore nel curare il giardino che circonda la casa e lo studio, e poi gatti, le piante aromatiche e da frutto, la sua fantasia nel cucinare piatti di stagione, l’odore delle spezie che lei accortamente combina come fossero i pigmenti della sua tavolozza. L’esplorazione artistica di Monica, che non si è mai fermata anche quando il fisico la obbligava a stare ferma, è esaltata in queste opere recenti. Qui Monica gioca, come i bimbi nei giardini d’infanzia, con il colore e con l’arte perché, sue parole, l’arte soprattutto: sopra i mobili, sopra la carta e le etichette dei vini, sopra la stoffa, sopra il legno, sopra le tele, sopra i muri ma soprattutto dentro di lei, sopra di lei e poi di riflesso sopra di noi e dentro di noi. I giardini di Monica sono luoghi della creazione, paradisi, dove tutto è colore e armonia; seduta di fronte al cavalletto è ai Caraibi e poi a New York e noi respiriamo il mare dei Caraibi o l’odore dell’autunno al Central Park e poi le voci, le risate, i bimbi che corrono, è la voglia di gioire, di ritrovare l’incanto e la curiosità, è sentire con tutti i sensi. Qui la Mano diventa Mano albero perché nel giardino d’infanzia tutto può essere tutto, come Mary nel libro Il giardino segreto di Burnett Frances H., Monica incontra il suo giardino segreto. Noi con lei scopriamo il nostro; Ascoltando Navarrete e veleggiando nei Mare di sangue e Mare magenta arriviamo, come Pinocchio, al Luna Park, poi attraversando Vortici nell’Acqua di lago e fluttuando tra le Bolle in acqua orizzontali e le Bolle in acqua verticali giungiamo al Paesaggio incon- sapevole e, ancora, perdendoci nel Labirinto arancio ritroviamo il Sole sulla città.
Le Esternazioni di colori, sentimenti e forti emozioni ci afferrano e ci portano nei Giardini d’infanzia perché è da qui che dobbiamo ricominciare. La vita è completa, colorata, serena quando è in stretto contatto con il nostro intimo, solo nei nostri giardini d’infanzia possiamo ritrovare la pace interiore da condividere con gli altri. Con la sua arte Monica ha spalancato a noi il suo meraviglioso giardino e in più ci invita a cercare la chiave per aprire il nostro se mai fosse chiuso e abbandonato da tanto, troppo tempo.

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