mercoledì 27 gennaio 2016

Scambio di opinioni

Ieri dal modulo di contatto del mio sito è arrivato un messaggio da una persona che si è presa la briga di scrivermi ciò che pensava. Sono contenta innanzitutto che qualcuno abbia visitato con attenzione le mie opere, abbia votato il mio sito dando il massimo del punteggio possibile e soprattutto che si sia preso cinque minuti per comunicarmi il suo pensiero.

"Ciao Monica ti ho letto su Quag. Sei molto brava tecnicamente ma permettimi di dirti che immagino difficile trovare persone che nella propria casa appendano quadri con quei volti. Capisco che se li fai è ciò che ti piace ma a volte è bello sapere anche di piacere. Prendilo come un mio modesto consiglio. In bocca al lupo."



"Buongiorno ********,
innanzitutto grazie per aver dedicato tempo a visitare il mio sito e per avermi scritto.
La mia risposta è molto semplice, se tutti gli artisti che hanno cambiato la storia dell’arte si fossero limitati a dipingere ciò che voleva la massa saremmo ancora al medioevo. Io non pretendo di cambiare la storia, ma nemmeno di adattare la mia produzione artistica al gusto della maggior parte delle persone. L’arte non è arredamento puro e semplice, e comunque bisogna proporre fermamente ciò in cui si crede e provare a far "crescere" artisticamente coloro che sono abituati solo ad un tipo di arte molto tradizionale.
Un caro saluto"

lunedì 25 gennaio 2016

Visibilità a tutti i costi?

Giunge un momento in cui ti rendi conto che non puoi volere la visibilità a tutti i costi.
Per un artista essere visibili è fondamentale e bisogna fare tutto ciò che è in nostro potere per ottenere questo, ma tutto ha un limite.
Ovviamente in questo post parlo di chi vuole fare l'artista per professione come me e non solo dipingere in eremitica e beata solitudine.
Di limiti già ce ne sono assai e sono imposti dal mercato, dalle amicizie che contano ( se non le hai auguri!) dalla disponibilità finanziaria, dalla salute che ti permette di darti da fare, dalla capacità imprenditoriale dell'artista stesso (ovvio che quelli che ce l'hanno sono favoriti) e da mille altri fattori tra i quali anche l'anelata botta di culo che non a tutti capita. Quindi uno si domanda se oltre a tutti i limiti imposti dall'esterno dobbiamo imporcene anche noi... la risposta è SI!
Perchè una visibilità a tutti i costi può risultare deleteria se ci esponiamo nel modo sbagliato.
E questo lo dico oggi, a 45anni, dopo una marea di errori fatti anche recentemente...perchè restare impigliati nella ragnatela è facile, soprattutto se abbiamo voglia di affermare la nostra arte e di farla conoscere al mondo intero. Perchè lo dico oggi? Perchè proprio oggi ero quasi caduta nuovamente nella trappola. Ma andiamo per gradi.
Premetto che sono attivissima a livello di socialnetwork perchè mi piace e perchè sono gratuiti, anche se lasciano molto il tempo che trovano, non è facile vendere quadri tramite i social come si può pensare, checché se ne dica...o almeno a me non capita, forse  sono convinta di essere brava e non lo sono, o forse la massa non è sufficientemente educata all'arte e difficilmente spende per comprare un quadro da un artista visto su twitter o pinterest...troppi forse e troppi ma. Sta di fatto che ogni tanto parto alla volta di qualche nuova idea on line ma che raramente ne ottengo un ritorno effettivo, ma non è di questo che voglio parlare oggi. 
Il discoro era iniziato solo per dire che  cerco la visibilità in ogni modo possibile soprattutto se gratuito, volendo però dare la mia impronta, bene o male sui miei vari profili, che sono gestiti da me, si trova ciò che io voglio che si veda, le amicizie le scelgo io, il blog, il sito o il profilo sono personali e hanno un filo logico e conduttore.
Oggi invece mi è stata fatta una proposta editoriale collettiva, un libro d'arte insieme ad altri 12 artisti. La signora al telefono era gentile e sapeva fare il suo mestiere. Il prezzo era onesto ed io ero molto tentata. Poi per fortuna, memore dei cataloghi delle mostre cui ho partecipato ho detto ALT. 
Ho chiesto alla signora che mi mandasse un esempio dell'opera per vedere il livello artistico dei partecipanti e qui è cascato l'asino: mi è arrivato un file pdf con opere degne di un corso amatoriale per principianti... capisco che per lavorare si fa di tutto ma questo spacciare per il mondo arte di scarsissima qualità è deleterio per tutti! Deleterio per i poveri disgraziati che vengono esposti al dileggio di chi sa cosa voglia dire dipingere e deleterio per i fruitori cui viene fatto credere che certe croste siano opere d'arte.

E' GIUNTO IL MOMENTO DELLA CONSAPEVOLEZZA DI QUELLO CHE VALGO,  LE MIE OPERE POSSONO NON PIACERE MA OGGETTIVAMENTE CREDO CHE SIANO DI UN LIVELLO PROFESSIONALE, E NON DESIDERO PIU' FAR PARTE DI MOSTRE, CATALOGHI E SIMILI DOVE IL LIVELLO SIA INFERIORE AL MIO.
Se ti esponi con i dilettanti sei un dilettante, questo è il punto. Che pubblicità ne viene a me? Che immagine do di me stessa?
Credo che le false modestie debbano andare a farsi benedire. So qual'è il mio valore e non voglio più mettermi in situazioni dove questo venga pregiudicato.
Quindi ben venga la visibilità ma non a tutti i costi.
Non vale in arte il detto "purchè se ne parli", perchè se intorno a te si parla di merda  il puzzo ti resta attaccato addosso, quindi l'unica è prendere le distanze.

mercoledì 20 gennaio 2016

Max Musa lega le sue parole ai miei quadri

From " Free Thoughts " by Max Musa
La pendola scandisce la mezzanotte. Mi guardo allo specchio... occhiaie profonde segnano il mio volto, e un trucco pesante racconta di una serata di villani bagordi.
Il suono si propaga per la stanza facendo vibrare i bicchieri nel pensile del mobile bar; dodici rintocchi che raccontano la storia infinita dell’uomo che vuole ad ogni costo misurare il tempo. 
Ho sempre creduto con fermezza che il tempo appartenga solo a chi non ne afferra il concetto distruttivo. Solo gli esseri umani sono destinati a vivere senza la libertà data dal conoscere il tempo. Per possedere il tempo bisogna farne parte e annullarsi in esso, come fanno le altre creature di questo pianeta. Prendere atto che il tempo esiste è una consapevolezza che spesso conduce all’autodistruzione. Io sono la Dea dei colori, ma avverto comunque lo stretto giogo dato dal tempo che passa. Mi sento trascinare in una corsa della quale non posso sostenere la cadenza. Stringo forte tra le mani la tavolozza dei colori e mi rimetto in rotta verso l’infinito. In questo momento anche il  Dio antropofago che tutto divora, e niente comprende... dovrà attendere. (tratto e riadattato da "Viaggi del mio Alter ego" di Max Musa)

From " Free Thoughts " by Max Musa 
La verità delle mani(Titolo)

Quando voglio stabilire il contatto con la fredda concretezza delle cose, gioco ad osservare le mie mani. 
Intreccio le dita come fossero rami che chiedono gli uni agli altri la forza che negli anni è andata scivolando via. 
Un modo infantile per trovare la forza...  la forza di non mentire a me stessa. Immagino la mia vita come una casa: un rustico basso, ad un solo piano, circondato e protetto da sabbie mobili e piante carnivore dormienti. 
Il tetto è a due falde, spioventi e diseguali, irte di spine adunche. L'intonaco è rosso vivo, disposto su due livelli leggermente sfalsati. 
All'interno una zona giorno composta da un mastodontica sala in pietra a vista, un atrio quadrato ornato da tre aperture a sesto acuto, due delle quali conducono rispettivamente alla sala dei pensieri e alla stanza dei ricordi. L’altra a destra, attraverso una ripida scaletta in legno di quattro gradini, immette alla sala delle tele, qui, su di uno stretto corridoio, sono appesi i miei quadri, le mie memorie policromatiche... la mia vita. 
Ogni cosa in questa casa è caos che si fa armonia, approssimazione  che si fa dettaglio, colore che racconta storie. Osservo di nuovo le mie mani... esse sono dapertutto. 
La mia identità alberga i miei palmi, si avvita sulle nocche e sgorga dai miei polpastrelli... io sono le mie mani. 
Chi non comprende queste parole, non comprende l'arte, che dalle mani trae vita...  e nelle mani muore. Non mento più a me stessa ormai... le mani sono la mia verità ora. 
Le osservo ancora; esse mi indicano sempre la via... quella che conduce alla mia anima.

lunedì 18 gennaio 2016

Pensieri sparsi

(18/01/2016)

Questo post andrà formandosi a ruota libera, un po' assurdo, senza capo né coda e senza scopo, incompleto e svagato, sarà lo specchio di come mi sento in questi giorni.
I pensieri arrivano e se ne vanno così veloci che spesso non ho voglia nemmeno di fissarli. Sono giorni che mi dico di scrivere due righe su questo blog, di parlare un po' di me, del mio stato attuale di persona e di artista ma non ho mai trovato né il tempo né la voglia. Oggi, reduce da giorni che hanno interrotto la mia routine pittorica e che mi hanno prosciugato energeticamente, mi sono messa al computer a sistemare un po' di cose, ed ho pensato di fare un post un po' a ruota libera.
Il 2015 è stato un anno molto intenso a livello artistico, ho dipinto molto, partecipato a mostre e concorsi, ho incontrato finalmente una gallerista che crede nel mio lavoro, ho allestito una personale permanente in un locale fantastico...insomma ho macinato colore e idee e in questi giorni che mi sono fermata mi è crollata addosso tutta la stanchezza e tutti i dubbi che periodicamente mi assalgono.
La fine dell'anno porta sempre a fare dei bilanci e viene da porsi la domanda se quella che si percorre sia la strada giusta o meno, se ciò che facciamo trovi un giusto riconoscimento, se vogliamo continuare a percorrere una via o se vogliamo cambiarla... Oggi pensavo di dipingere, poi ho sentito che non avevo l'energia giusta, che avrei potuto rovinare un lavoro iniziato bene ed ho preferito rimanere ferma un altro paio di giorni.
A volte mi chiedo a cosa serva tutto ciò, questo correre, questo creare come una forsennata... nei periodi di stanca tutto è fatica, e non mi riferisco alla realizzazione delle opere ma soprattutto al lavoro di promozione che viene insieme ad esse, quella promozione che è necessaria se si vuole dipingere come professionisti e non solo come passatempo; forse è quello che mi pesa, che mi stanca... quel dovermi occupare di cose che mi portano via forza e che danno scarso frutto, è quel tentare di ragionare in modo creativamente pratico che mi sfibra, è quella lotta continua contro la Monica che vorrebbe pensare a dipingere senza preoccuparsi del concreto mercato dell'arte, un mondo in cui non mi trovo e non mi riconosco. Oltre a questo non sono solo un'artista, e da persona devo affrontare anche cose che esulano ovviamente dalla pittura ma che portano via moltissimo tempo ed energia, cose pratiche che tutti affrontano ma che non tutti hanno la capacità di assorbire allo stesso modo. 
Talvolta mi sembra di essere una spugna che si gonfia con una sola goccia di acqua, mi saturo immediatamente e non c'è posto per tutto ciò che arriva dalla vita.

Gusto in caduta libera

(19/01/2016)

Ma sì, certo livelliamo sempre di più il gusto artistico verso il basso… Fioriscono portali in cui si invita a vendere le proprie opere d’arte, portali nei quali non c’è un minimo di selezione. Cani e porci sono invitati a mettere in mostra le proprie schifezze, e non parlo in modo saccente o da persona che si sente superiore, parlo da professionista che dipinge da anni e che si è laureata in pittura. Vedo sempre più quadri che sono croste senza un minimo di tecnica o di decenza, persone che si improvvisano artiste e che credono di aver realizzato opere d’arte invece di semplici quadri a livello hobbistico. Credo che dobbiamo dire basta, chi fa l’artista di professione dovrebbe smettere di sottostare a certi meccanismi. Basta mettersi in mostra con dilettanti allo sbaraglio, basta pagare € 50 solo per far vedere un’opera e partecipare eventualmente ad un concorso… tutto ciò è uno schifo. L’arte dovrebbe elevare le persone, invece adesso tutti si credono artisti, alla prima te la imbrattata si crede di poterla vendere on-line… Sono stufa di tutto questo, stufa marcia. 


mercoledì 13 gennaio 2016

Hanky Panky #Arte360°

Siamo in provincia, ma non siamo provinciali #art360°


Monica Spicciani e Federico Bocciardi (Barman e proprietario di Hanky Pankycon "We are family"




















Con il barman Federico Bocciardi orgogliosi di esporre “We are family”
Viva chi dice sì alle sfide portando qualità e innovazione in una piccola città ed esponendo nel proprio locale opere di non facile fruizione, in barba al conformismo e al moralismo.
Un grazie a Federico Bocciardi di Hanky Panky che ospita i miei quadri con mente aperta e senza pregiudizi, cosa rara da trovare, soprattutto nei luoghi non esplicitamente votati all'arte contemporanea.

We are family esposto da Hanky Panky a Pescia, Tuscany, Italy

Nuovo allestimento di Monica Spicciani da Hanky Panky a Pescia

Nuovo allestimento di Monica Spicciani da Hanky Panky a Pescia

Nuovo allestimento di Monica Spicciani da Hanky Panky a Pescia, il trittico Non vedo-Non sento-Ma parlo

Nuovo allestimento opere di Monica Spicciani da Hanky Panky a Pescia

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